Gli anarchici e gli anarcosindacalisti della Russia salutano fraternamente i lavoratori d'Italia!
VIVA TRIESTE IN LOTTA!
“(...) non siamo né per il governo della maggioranza, né per il governo della minoranza; né per la democrazia né per la dittatura. Siamo per l'abolizione del sistema di polizia” (Errico Malatesta, 1926)
La pandemia di Coronavirus colpisce tutti i paesi e avrà un impatto - diretto o indiretto - sulla vita di miliardi di persone. È importante nonostante le crisi che stiamo attraversando per mantenere la nostra mente critica, per cercare di capire come siamo entrati in questa situazione, come affrontare e come immaginare soluzioni per dopo la crisi.
Dopo l'articolo del settimo numero del giornale Fragua Socìal "Il paradigma della xylella fastidiosa" (pag 14-15), alcune sezioni del sindacato presenti nelle regioni recentemente colpite dall' "emergenza xylella" hanno preso subito l'iniziativa di contattare alcuni compagni della Puglia e di organizzare una serie di dibattiti con il principale obiettivo di far luce, di condivire informazioni ed esperienze, sull'oscuro trattamento e sulla gestione della cosiddetta emergenza xylella fastidiosa.
La buona accoglienza, l'interesse e la partecipazione avuta gratifica lo sforzo del nostro sindacato nella diffusione e nella pratica dei principi anarco-sindacalisti circa le problematiche dell'ambiente rurale.
Da Benissa ad Alcoi e Albacete si sono raccolte testimonianze ed esperienze dirette dei contadini e delle persone sensibili alla difesa integrale del territorio in cui vivono , che sono servite come primo contatto e che fanno emergere la necessità di un coordinamento popolare e indipendente , che includa sia la risposta locale che quella internazionale, attraverso le diverse possibili azioni di solidarietà e di studio della problematica.
Fin dall’inizio della crisi finanziaria ed economica internazionale, la CNT ha proposto lo sciopero generale come strumento principale della classe operaia contro gli attacchi del sistema bancario e di gestione finanziaria mondiale, rifiutando ogni proposta di negoziazione con il governo formulata dal sindacalismo “governativo” finalizzata a facilitare la riforma del lavoro – in senso restrittivo – dopo lo sciopero generale di 29 marzo scorso.
Coerentemente a questa impostazione tattica noi abbiamo rifiutato gli approcci di tipo verticistico finalizzati a rimuovere solo gli eccessi sociali più eclatanti del governo guidato dal Partito Popolare, mantenendo inalterata la cornice del sistema economico e politico che ci ha messo in questa situazione: emblematico, in questo contesto, il tentativo del sindacalismo “governativo” di allentare la tensione sociale con proposte dilatorie e inutili come il referendum.
La difficile situazione sociale, infatti, richiede una risposta forte che punti a crescere di intensità e sia finalizzata a rompere i legami con il quadro politico ed economico che ha originato tale sconquasso sociale e che – in ultima analisi – è il principale complice e beneficiario di questa situazione.